Dopo un lungo e complesso iter tecnico ed amministrativo iniziato nell’anno 2017, che ha visto coinvolti il Consorzio della Bonificazione Umbra, la Regione Umbria e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, con decreto del Segretario generale di quest’ultima Amministrazione è stato finalmente disposto l’aggiornamento del PAI Tevere (Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico) per riperimetrazione delle fasce di pericolosità a seguito degli interventi di sistemazione idraulica realizzati nel bacino del torrente Renaro – Rio Tabito nei Comuni di Assisi e Spello, progettati ed eseguiti con appalto pubblico dei lavori da parte del Consorzio della Bonificazione Umbra.
Aree posizionate a confine fra i due Comuni, con inizio in prossimità della località Capitan Loreto nel Comune di Spello nonché l’area industriale di Capodacqua di Assisi, sono state, quindi, dichiarate ufficialmente messe in sicurezza dal rischio idrogeologico, con effetti giuridici di eliminazione dei relativi vincoli urbanistici in materia di difesa del suolo da eventi alluvionali. In particolare, le dette aree dichiarate vulnerabili per eventi alluvionali con probabilità di accadimento di una volta nell’arco di 50 anni sono oggi tutelate fino ad eventi con probabilità di accadimento stimata fino ad oltre 200 anni.
Rilevante la positiva ricaduta per lo sviluppo urbanistico delle aree messe in sicurezza, già densamente urbanizzate da edilizia residenziale e produttiva commerciale, artigianale ed industriale, che in questi anni hanno dovuto sopportare le rilevanti limitazioni alle concessioni edilizie imposte dai vincoli idraulici dei piani regolatori comunali.
Nel dettaglio, l’intervento eseguito dal Consorzio della Bonificazione Umbra ha avuto origine dalla richiamata località Capitan Loreto e dopo avere attraversato l’area industriale di Capodacqua di Assisi è terminato in località il Castellaccio nel Comune di Spello.
Le opere idrauliche sono consistite in un’area di accumulo temporaneo, di estensione di circa 2 ettari, dei volumi d’acqua del torrente Renaro non contenibili nell’alveo naturale e relative opere idrauliche di regolazione, tombini idraulici e ponti, complessivamente 4, in prossimità delle interferenze con la viabilità pubblica, un attraversamento idraulico con tubazione del diametro interno 1,60 metri, posizionato con spinta in sotterraneo, della strada statale n.75 per circa 40 metri, una fognatura urbana di diametro interno 1,6 metri della lunghezza circa 1,0 km, ripristino delle pertinenze fluviali del torrente Renaro e del Rio Tabito per circa 3,0 km.
Dal Consorzio della Bonificazione Umbra fanno sapere che l’attività di messa in sicurezza dei territori a rischio idrogeologico della valle umbra prosegue, e dopo il soddisfacente risultato raggiunto per il torrente Renaro, che segue quello conseguito per la deperimetrazione delle aree a rischio idraulico del fosso Marroggiolo nel Comune di Spoleto nell’anno 2017, si è ora in attesa del completamento dell’iter tecnico-amministrativo per l’aggiornamento della fasce di rischio idraulico del fiume Topino e del fiume Timia nei Comuni di Bevagna e Cannara, a seguito del completamento nell’anno 2018 di un primo stralcio di opere di sistemazione idraulica.